Giovanni 15:4-6 “Dimorate in me e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano”
Senza di me non potete fare nulla! Niente ha senso senza di lui, se la Sua presenza non è nella mia vita non sono nulla, se la Sua presenza non è nella nostra famiglia non siamo nulla, se la Sua presenza non è in questa comunità, non siamo nulla, nulla ha senso, né i canti, né le mani alzate e nemmeno la predicazione.
Dobbiamo dimorare in Gesù e Gesù dimorerà in noi, solo così porteremo frutto, anzi molto frutto, perché? Perché lui è la fonte e la sorgente della nostra vita, lui è la vite, da Lui scorre la linfa vitale perché noi possiamo portare frutto, perché la nostra vita profumi di pace, vita, giustizia, santità, perdono, autocontrollo, speranza, e altre simili cose.
Se non dimoriamo in Lui noi ci secchiamo!! Ecco la risposta al perché le nostre vite sono aride, secche, depresse, sempre pronti a criticare, lamentose, disubbidienti, divisivi e ostili alle nostre autorità. Hanno un “velo” sulle loro facce, sul loro volto e non riescono più a distinguere ciò che è bene e ciò che è male perché non entrano più nel luogo Santissimo.
E se tu non entri nel luogo Santissimo se non hai/abbiamo una relazione intima con Dio, noi sbandiamo, prendiamo delle cantonate sulla nostra vita, prendiamo decisioni sbagliate, giriamo e giriamo e continuiamo a girare, attraversare deserti nella nostra vita e diventeremo secchi, tralci secchi che non sono buoni a nulla se non per essere gettati via.
Che dobbiamo fare? Ravvedersi, convertirsi e ritornare a Dio, procacciare l’unità e la prima unità da ricercare è la mia/tua, alcuni dicono una cosa e ne fanno un’altra, ti promettono fedeltà e poi scopri che le cose stanno diversamente, poi l’unità della mia famiglia naturale, e poi della nostra comunità, amare la chiesa, rallegrarsi e gioire della e nella comunità.
Davide nel Salmo 122 inizia dicendo: Mi sono rallegrato quando m’hanno detto: “Andiamo ala Casa del Signore!! E poi , ancora, amare, servire il Maestro, ed entrare nel luogo Santissimo.
2 Corinzi 3:13-18 “ e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d’Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d’oggi, quando leggono l’antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito”.
Togli il velo, ri-torna a Cristo, e contempla a viso scoperto la gloria del Signore e sarai trasformato di gloria in gloria, tramite l’azione dello Spirito Santo. Amen!!!!!!!!
Ascoltatemi: Un giorno Gesù ha detto: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Chi deve chiedere? Chi deve cercare? Chi deve bussare? Il vostro pastore, il vostro animatore di cellula, il vostro responsabile? No!! Io e te lo dobbiamo fare. Il pastore non è e non deve più essere il vostro mediatore tra Dio e voi. Non più!!!!
Da domani si cambia, ri-torniamo al luogo Santissimo, alla Sua Presenza, vogliamo avere una relazione con Gesù, che è la Parola vivente in modo che lui ci parla e ci riscaldi il cuore e ci indichi la strada che dobbiamo percorrere.
Com’è il tuo cuore in questo momento? Arde? Ha desiderio della Sua presenza?
Vi ricordate i discepoli che andavano verso Emmaus, parlando e discorrendo, tutti tristi e increduli, e Gesù sentendoli parlare, chiese di cosa stessero discorrendo, e loro lo guardarono ma non lo riconobbero, perché i loro occhi erano impediti, poi sapete la storia, loro spiegano cosa era successo a Gesù, la sua morte e il fatto che certe donne erano andate e non avevano trovato il suo corpo. Poi Gesù si fa riconoscere e spiega le Scritture, ed è interessante quando poi il mattino dopo, i discepoli fanno questa dichiarazione: «Non ardeva il nostro cuore mentre Egli ci parlava e ci spiegava le Scritture?»
Abbiamo bisogno che Gesù ci parli, e ci faccia ardere (di nuovo) il cuore, pieni di Lui, , pieni del Suo amore, pieni della Sua pace, della Sua Parola, pieni della Sua Presenza, perché come diceva Davide nel Salmo 16 “ Tu m’insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza;alla tua destra vi sono delizie in eterno”. Amen!!!!!!!!!!!!