Il vivere è Cristo e la morte un guadagno.

Nell’ultima mia predicazione abbiamo meditato se noi viviamo per davvero il “noi eravamo…ma adesso siamo.” e se realmente sappiamo chi siamo diventati in Lui.

Questa sera voglio aggiungere all’importanza di vivere Cristo anche qualcosa sulla “morte”, sul “dopo”

Filippesi 1:21-25 Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
Ma se il vivere nella carne porta frutto all’opera mia, non saprei che cosa preferire. Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio; ma, dall’altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi. Ho questa ferma fiducia: che rimarrò e starò con tutti voi per il vostro progresso e per la vostra gioia nella fede.

E’ perentorio Paolo: Per me il vivere è Cristo. Cristo vive in me. Non sono più io che vivo ma è Lui che vive in me, è Gesù che mi guida, è il Suo Spirito che mi indica la strada che devo percorrere, è Lui che compie la Sua opera in me e ciò che bramo è fare la Sua volontà, ubbidire a Lui e poco importa se questo significa morire perché per me il morire è un guadagno. Paolo era interessato alla crescita delle chiese, al suo progresso. Era importante per lui che la gioia non venisse meno, la fede rimanesse stabile e si fortificasse, fondati sulla grazia e sull’amore di Dio e sapeva bene che chi poteva fare e compiere tutto ciò era (ed è) solamente Gesù Cristo. Filippesi 1:6 Ho questa fiducia: che Colui che ha cominciato in voi un’opera buona la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Lui lo fa!! Gesù è interessato a te e non è pentito di aver iniziato in te un’opera buona, Lui sa come finire il “lavoro”… Amen!!

Vorrei questa sera dire a tutti noi: Viviamo Cristo, ripieni di Lui, dei Suoi pensieri, dei Suoi desideri, prendiamo il suo giogo e camminiamo in Lui, per lui, con Lui! E sarà questo che ci permetterà di dire : io sono più che vincitore nel Suo Nome!!

Ora è importante vivere i valori del regno di Dio, è importante essere uomini e donne di Dio, non possiamo e non vogliamo comportarci più come si comportano i pagani, i quali sono estranei alla vita di Dio. Non è più fattibile vivere da pagani, ricercare anzi di più bramare le cose di questo mondo, vivere con lo stampo di questo mondo, tatuati nel cuore dalla cosa di questo mondo. Leggendo un passo di Efesini mi è venuto un dubbio…Leggiamolo Efesini 5:20-24 Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo. Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. 

Il dubbio è: Siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù? E allora se la risposta è Si, avete imparato qualcosa: Spogliarvi del vecchio uomo, il quale sa solo corrompersi, e avete imparato rinnovare non solo la mente ma lo spirito della mente. Cioè quando riconosci di avere un problema vai in profondità ne ricerchi la causa e la rimuovi. Esempio: se senti rancore nel tuo cuore, domandati il perché? E se pensi che il problema è una persona piuttosto che un fatto, perdona di cuore quella persona e così rinnoverai lo spirito della mente.

Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Già il morire… questa “variabile” che viene, tocca la nostra famiglia, la nostra chiesa e a volte anche qui noto che abbiamo pensieri diversi sul…”dopo”.. Dove vanno i nostri fratelli e le nostre sorelle dopo la morte? In paradiso……..no..prima dormono..

Paolo anche su questo ha voluto che la chiesa non fosse “sballottata” e senza “speranza”..

Leggiamo in I° Tessalonicesi 4: 13-14 “Fratelli non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.

La prima cosa che voglio dirti che il nostro Dio non è un Dio dei morti ma dei viventi. E che i nostri fratelli che sono andati con il Signore non sono morti ma si sono addormentati. E qui nasce il dilemma: paradiso o dormono? Alla presenza di Dio o dormono?

Ora per cercare di comprendere bene il significato di “dormire” dobbiamo partire dal fatto che noi, viventi, viviamo nel tempo. Da Genesi, l’inizio della creazione noi viviamo nel tempo…Infatti sta scritto “Sia la luce e la luce fu….e fu mattino e sera..mattino e sera…”   ….mentre l’eternità non è uno scorrere del tempo, non c’è un inizio e non c’è una fine…l’eternità e il tempo sono due cose completamente diverse..

L’eternità non ha tempo, non si scompone in passato, presente, futuro…è eterno!!  E’ un eterno “presente”

Ora cosa significa che si sono addormentati? Quando un cristiano muore va alla presenza del Signore. Ma il “dormire” ha le caratteristiche dell’eternità, non ha la cognizione del tempo, infatti tu quando dormi chiudi gli occhi e quando li apri non sai quanto tempo è passato, fin quando non guardi l’orologio e ciò che ti sembra “dormito poco” in realtà ti sei fatta otto/nove ore. Dirò di più, ci sono state persone che si sono addormentate e si sono risvegliate a causa di un “coma” o altre simili cose dopo giorni, mesi, anni eppure se tu parli con loro, è come se si fossero addormentate la notte prima. Quindi, pertanto, una persona che si addormenta nel Signore entra nell’eternità.

Ora leggete Apocalisse 4:1-4 Dopo queste cose vidi una porta aperta nel cielo, e la prima voce, che mi aveva già parlato come uno squillo di tromba, mi disse: «Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito».
Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c’era uno seduto. Colui che stava seduto era simile nell’aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo. Attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro anziani vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo.

Giovanni vede una porta e la porta è Gesù, e quando leggete Sali quassù, dovete comprendere che Giovanni entra nell’eternità perché nel cielo non c’è il tempo. Poi Giovanni vede un trono, uno seduto (Gesù) e 24 troni con 24 anziani vestiti di vesti bianche. Ora chi sono questi 24 anziani? Sono i 12 apostoli e le 12 tribù. E chi erano i 12 apostoli?…Si…C’era anche Giovanni….Giovanni vede se stesso, perché? Perché nell’eternità Giovanni è lì..sul trono, alla presenza di Dio, di Gesù. Ora forse capiamo meglio ciò che Paolo diceva agli Efesini..ci ha vivificati con Cristo, ci ha risuscitati e ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù. Nel tempo non siamo ancora resuscitati e non siamo seduti nei luoghi celesti, ma se ti vedi con gli occhi dello spirito, nell’eternità, noi siamo già seduti in cielo in Cristo Gesù.

Un’ultima cosa: Quando il ladrone sulla croce si converte e dice al Signore: Ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. E cosa risponde Gesù: Oggi tu sarai con me in paradiso. Ma Gesù non è andato in paradiso, è stato tre giorni nel soggiorno della morte e poi 40 giorni è stato con gli apostoli. Selah

Ascoltatemi: nel tempo, per noi Gesù è stato 43 giorni prima di andare nel Paradiso, ma per il ladrone , nell’eternità, quando ha chiuso e riaperto gli occhi ha visto con se Gesù..come il Signore gli aveva detto. Perché? Perché il ladrone, è entrato nell’eternità e non ha contato il tempo dei 43 giorni perché nell’eternità non c’è tempo. Amen!!!!